Il copywriting empatico per creare connessioni con il tuo pubblico
Il copywriting empatico è un metodo di scrittura che va oltre la descrizione delle informazioni, è la capacità di raccontare usando emozioni, pensieri, esperienze delle persone, creando un ponte di forte connessione tra mittente e destinatario.
Richiede, da parte di chi scrive, il riuscire a indossare i panni di chi c’è dall’altra parte ascoltando le parole dette ma anche tutto quello che ha a che fare con i segnali non verbali, come il tono della voce e il linguaggio del corpo.
Il copywriting empatico mette l’essere umano al centro dell’interazione, focalizzandosi su ascolto e comprensione: l’obiettivo è costruire una narrazione che risuoni con le esperienze di chi legge, stabilendo un legame più profondo e personale.
Ma perché ti parlo di copywriting empatico?
Perché la comunicazione empatica permette di costruire una relazione più significativa con il pubblico di riferimento e perché è proprio attraverso l’empatia che si riesce a delineare al meglio i bisogni e proporre soluzioni.
Prova a pensarci: una persona che si sente compresa e apprezzata è più incline a fidarsi del brand e aderire al suo messaggio, aumentando le possibilità di conversione, sia essa un acquisto, una condivisione sui social media o l’iscrizione alla newsletter.
Proviamo dunque ad approfondire meglio il concetto di copywriting, facendo qualche esempio e considerazione.
I pilastri del copywriting empatico
Quali sono gli elementi chiave del copywriting empatico? Da dove possiamo partire per costruire una comunicazione più connessa e carica di significato?
- Ascolto e comprensione. Ascoltare davvero, avere le orecchie tese, è il primo passaggio per scrivere con più empatia. Questo vuol dire scendere in dettaglio, comprendere sì quello che il pubblico dice ma considerare anche altri aspetti: desideri, paure, sfide e aspirazioni. Affidarsi alla mappa dell’empatia può essere un buon modo per cominciare.
- Parole che accolgono. Come ho già raccontato nel post precedente, scrivere con un linguaggio inclusivo e rispettoso aiuta ad abbracciare esperienze e background differenti. È vero che non possiamo parlare a chiunque, che dobbiamo scegliere il nostro pubblico, ma dobbiamo essere in grado di metterlo a nostro agio celebrando l’unicità individuale.
- Storie e narrazioni. Usare il racconto, anche semplice, fatto di quotidianità ed esperienze concrete che possono aver vissuto le persone che ci leggono, è un ottimo modo per costruire legami di fiducia e connessione.
- Scegliere il tono giusto. L’empatia è influenzata dal linguaggio, dalla scelta delle parole, dal nostro come in relazione alle persone. Lasciamoci guidare dal tono di voce per riflettere le emozioni e le aspettative del pubblico, rimanendo coerenti con valori e obiettivi.
- Adattarsi e migliorare. Ascoltare il feedback delle persone è utilissimo per affinare e rafforzare la propria comunicazione empatica: commenti sui social media, recensioni, o sondaggi sono dei veicoli importanti per comprendere meglio cosa dice chi ci sceglie o sta per farlo e ottimizzare di conseguenza quello che vogliamo trasmettere.
Copywriting empatico, facciamo un esempio
Per aiutare a comprendere meglio come un contenuto possa toccare di più le corde di chi legge, ecco un esempio: ho immaginato un messaggio promozionale per una struttura ricettiva sul mare, prima l’ho scritto in modo più standard, poi ho provato a scaldarlo per renderlo più empatico.
- Contenuto non empatico: “Prenota il tuo soggiorno al Bellavista Resort – lusso e comfort”.
Il Bellavista Resort offre camere lussuose con vista sul mare, una grande piscina, e un ristorante gourmet. La nostra struttura a 5 stelle è perfetta per chi cerca un soggiorno di alta classe. Riserva ora una camera per un’esperienza indimenticabile.
- Contenuto empatico: “La serenità che cerchi al Bellavista Resort”.
Al Bellavista Resort capiamo bene il tuo bisogno di prenderti una pausa dalle fatiche e dalle preoccupazioni quotidiane. Qui tutto è pensato per il tuo relax: sveglia con vista mare, una grande piscina per ritrovare il benessere del corpo, dare piacere al palato con piatti che arrivano all’anima. Abbiamo studiato ogni particolare per riconnetterti con te e con chi ami. Riserva ora la tua camera: al Bellavista Resort ogni istante diventa un ricordo prezioso.
Vedi come cambia il testo? Come diventa più accogliente? Questo esempio che può ancora essere migliorato definendo pubblico e contesto, fa capire molto come concentrandosi sulle esperienze che le persone si aspettano di vivere possa fare la differenza a livello di empatia la ricerca della tranquillità, la necessità di staccare dalla quotidianità, e il desiderio di creare ricordi speciali.
Con questo nuovo approccio, il Bellavista Resort non è solo un luogo dove soggiornare, ma diventa una destinazione che promette una fuga dalla routine, un ritorno alla serenità e alla gioia di vivere.
Copywriting empatico, sì ma in modo responsabile
Non voglio far passare il messaggio sbagliato. Se usare l’empatia in scrittura porta a numerosi benefici, è importante a mio avviso non cadere nel luogo comune che basti scaldare un po’ il messaggio per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Questo è quello che mi sento di consigliarti.
- Trova l’equilibrio giusto. Non forzare la mano sulla comunicazione empatica, ma bilancia la scrittura emozionale ad altri tipi di scrittura più descrittiva o persuasiva.
- No alla superficialità. L’empatia per funzionare deve essere autentica e basarsi sul proprio pubblico con i suoi problemi/bisogno. Se usata come trucchetto, il copywriting empatico può essere controproducente e danneggiare la fiducia del pubblico nel brand.
- Sì al valore aggiunto. Ok a condividere storie, fare breccia nelle persone con emozioni e racconti, ma cosa offriamo in concreto al nostro pubblico? Senza qualcosa di concreto, una promessa di valore, stiamo solo raccontando una bella storiella e nient’altro.
Buona scrittura empatica!
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