La scorsa settimana sono stata al Freelance Day di Torino per parlare di about page. Raccolgo in questo post una parte delle cose che abbiamo approfondito, ovvero: gli errori più comuni che si commettono quando si scrive un’about page e cosa fare per evitarli.
1. Effetto curriculum
«Mi sono laureato in Economia e Commercio nel 2004. Ho lavorato in Deloitte dal 2005 al 2011. Nel 2012 divento freelance. Parlo fluentemente inglese, francese e tedesco. Sono automunito.»
Ironia a parte, scrivere un’about page non significa strutturare le informazioni stile CV. È noioso e, diciamocelo, alle persone non interessa granché. Il tuo pubblico, quando legge, vuole potersi riconoscere in quello che scrivi e cogliere al volo quale soluzione gli stai offrendo.
Come migliorare. Riporta sulla tua about page solo le esperienze chiave, quelle che ritieni più importanti del tuo percorso lavorativo. Puoi sempre usare LinkedIn o aggiungere il tuo CV in formato PDF per fornire informazioni più complete.
2. Spocchiosa
«Dopo un percorso di studi conclusi brillantemente in una Laurea con lode e bacio accademico in marketing, ho iniziato a lavorare come project manager in una nota azienda leader del settore turistico, ricoprendo un ruolo prestigioso e dalle elevate responsabilità.»
Descriversi in questo modo, può portare chi legge a due tipi di considerazioni:
- se hai avuto (davvero) un percorso importante e io sono un cliente che non ha molta capacità di spesa, penserò che sei irraggiungibile e non ti chiederò di lavorare per me;
- le parole che hai scelto per raccontarti – leader di settore, ruolo prestigioso – sono così usate e lette dappertutto che risultano senza significato. Non mi coinvolgono, non trasmettono fiducia, sembrano messe lì solo perché non trovi niente di meglio da dire. Anche in questo caso generi distanza.
Come migliorare. Elimina le parole stra-usate e sostituiscile con termini che ti aiutano a raccontare la tua professione com’è nella realtà: bella e speciale.
3. Impersonale
«Sono una wedding planner e questo è il sito della mia attività. Lavoro con passione, dedizione e senso del dovere.»
Un’about page di questo tipo, oltre ad essere breve, è troppo generalista. Se, come spero, hai scelto un mestiere che ti piace, io mi aspetto che tu ci metta passione, dedizione e senso del dovere. Se poi provi a sostituire wedding planner con qualsiasi altra professione (traduttore, copywriter, commercialista), ti renderai conto che quello che c’è scritto può andare bene per chiunque.
Come migliorare. Tira fuori la tua personalità: spiega che cosa ti rende unico e in che cosa sei diverso rispetto alla concorrenza. Non avere paura di raccontarti, le persone ti sceglieranno non solo in base alle tue competenze, ma anche a quanto si sentiranno in sintonia con te.
4. Ultra tecnica
«Faccio parte di un network di freelance specializzato in Information Technology. In particolare mi occupo di firewall, proxy e controllo di navigazione, sistemi di backup e disaster recovery.»
Questo tipo di about page non funziona, a meno che l’obiettivo non sia intercettare qualcuno del settore, a sua volta competente in IT. Il linguaggio è molto tecnico e il tuo pubblico potrebbe fare fatica a capire cosa gli stai offrendo, magari qualcosa di interessantissimo, ma poco chiaro e diretto.
Come migliorare. Puoi agire in due modi. Semplifica il più possibile i concetti difficili (usa similitudini o racconta una storia) oppure, se non puoi fare a meno di usare i tecnicismi, crea due tipi di descrizione: la prima per chi non fa parte del tuo mondo, la seconda per chi conosce bene l’argomento.
5. Inesistente
«…»
Ebbene sì. Esistono ancora siti privi di about page ed è davvero un grosso peccato, perché come ti ho già spiegato, l’about page è una delle pagine più visitate di un sito web.
Come migliorare. Qui non c’è altro tempo da perdere. Prendi un foglio, apri un documento su Word o simili, e inizia subito a creare la tua about page 🙂
Tutto chiaro?
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