Ciao, sono Silvia e ho un problema: spiegare alla gente qual è il mio lavoro. Non perché faccia qualcosa di troppo complicato o astratto ma perché chi non ha a che fare con il web ha difficoltà a districarsi tra le miriadi di figure professionali che popolano la rete in modo più o meno dignitoso.
Quindi, per non fare troppa confusione, alla fatidica domanda: “Di che cosa ti occupi?” rimango sul vago e dico: “Lavoro su internet”.
E qui si genera il caos.
“Ah, ma tu allora fai i siti internet?” “No” (ho una base di html che risale alla Preistoria).
“Ah, allora sei quella che fa comparire quelle strane pubblicità in giro per i siti?” “No” (ma conosco un paio di persone molto brave a farlo se ne hai bisogno).
“Ti vedo spesso su Facebook, lavori o cazzeggi?” Qui alzo gli occhi al cielo e, per evitare di rispondere male, faccio finta di non aver sentito.
Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Sono una freelance, ovvero una libera professionista con partita iva e questo vuol dire che, oltre alle classiche cose come affitto e bollette, ho a che fare periodicamente con F24, INPS, IRPEF, camera di commercio etc etc…
Su internet mi occupo di content strategy per piccole imprese, cioè racconto (a volte in modo più istituzionale, altre in maniera non convenzionale) quello che fa quell’azienda e come lo fa, mettendone in risalto le sue caratteristiche.
Mi ritrovo a scrivere su siti vari, blog e social network (per quello sono spesso su Facebook) anche se buona parte del mio lavoro non è fatto di pura scrittura ma di ascolto, elaborazione di strategie, analisi della concorrenza, pianificazione e formazione.
In quattro anni di vita da freelance (sono già quattro?!) ho imparato tre cose importantissime, che sono diventate il mio mantra:
- Non smettere mai (e dico MAI) di aggiornarti. Sono rimasta ferma quasi un anno senza fare formazione, travolta dal troppo lavoro e dai mille impegni, per poi rendermi conto che stavo rimanendo indietro in un settore che viaggia alla velocità della luce.
- Fai, sbaglia e impara. Lavorare bene su internet vuol dire avere il coraggio di sperimentare, provare e riprovare, commettere errori e imparare dai propri sbagli.
- Passa sopra i giudizi delle persone a caso. Soprattutto perché quelle persone probabilmente preferiscono parlare piuttosto che fare quanto enunciato nel punto due.
Dico questo perché sono stata indecisa molto tempo sull’aprire o meno un blog personale riguardo al mio lavoro, domandandomi cose del tipo “e chi sono io per avere un blog?”, “ma alla gente interessa quello che scrivo?”.
Poi ho pensato a quello che dicono tanti esperti in comunicazione: il blog è un regalo, un posto dove condividere pensieri, parlare di esperienze personali, intrecciare relazioni.
E quindi eccomi qui.
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